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Miti da sfatare: La frutta secca fa ingrassare?

Lo stile di vita e i comportamenti sociali possono influenzare le nostre scelte nutrizionali. Il rapporto col cibo determina diversi fattori, come il legame col nostro fisico, la reazione a traumi, la relazione con altre persone ecc.

Tengo molto, perciò, ad affrontare alcuni temi che da sempre sono un cuneo persistente e difficile da eliminare nell’immaginario collettivo, specialmente dopo l’elevato consumo di frutta secca avvenuto durante le feste natalizie.

È opinione piuttosto comune che la frutta secca faccia ingrassare a causa dell’elevata concentrazione calorica e lipidica, il che è un dato di fatto ben evidente consultandone i valori nutrizionali per 100 g.

Tuttavia, oltre alle calorie, noci, nocciole, pistacchi, mandorle, pinoli, arachidi e anacardi sono noti per la loro ricchezza in nutrienti, quali acidi grassi insaturi, proteine, fibre, minerali e composti bioattivi dalle numerose proprietà, che rendono questa categoria di alimenti un importante alleato per la salute. È proprio per questo che, secondo quanto indicato dalla piramide della Dieta Mediterranea, frutta secca e semi oleosi dovrebbero essere consumati abitualmente, ma nella giusta quantità. È possibile infatti consumarne anche 2 porzioni al giorno di frutta secca o semi, l’importante è che la porzione non superi i 30 grammi, equivalenti a circa 7-8 noci, 15-20 mandorle o nocciole, 3 cucchiai di arachidi o pinoli. In queste quantità e in sostituzione ad altri alimenti, all’interno di una corretta alimentazione, la frutta secca non fa ingrassare. Anzi, recenti studi mostrano che chi consuma più frutta secca ‘prende’ meno peso nel tempo e ha minore rischio di sovrappeso e obesità, rispetto ai non-consumatori o a chi ne consuma in quantità inferiori (5) (6). Il merito sembra essere sia delle fibre che delle proteine e dei grassi insaturi: complessivamente questi nutrienti favoriscono il senso di sazietà e possono aumentare la spesa energetica a riposo, con effetti benefici sul controllo del peso. Inoltre, un aspetto sicuramente interessante da considerare è che, in realtà, la frutta secca è meno calorica rispetto a quanto riportato sulle tabelle nutrizionali, poiché il quantitativo reale di calorie ‘assorbite’ dipende anche dalla matrice dell’alimento e dalla sua masticazione.

Dunque, non basta valutare un alimento in relazione alla quantità di grassi presenti al suo interno ma, bisogna eseguire delle analisi di più ampia portata che riguardano le quantità, la periodicità d’assunzione e tanti altri fattori che sono normalmente oggetto della valutazione da parte di un professionista. Per questo è importante non essere autoreferenziali ed affidarsi sempre ad un Nutrizionista!