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SPAZIO SALUTE
Come sono nati alcuni degli alimenti più consumati al mondo?
Sebbene ormai la loro presenza sulle nostre tavole sia “scontata”, tantissimi prodotti alimentari oggi disponibili sono in realtà il risultato di errori o fortunate coincidenze, grazie alle quali è stata riscritta la storia dell’alimentazione moderna.
Cosa sono le Commodieties?
Il termine Commodity è una locuzione anglosassone e tipica del linguaggio economico che descrive una materia prima, o un prodotto derivato, fruibile facilmente sul mercato che sia anche semplice da stoccare e conservare nel tempo. Deriva dal francese commodité, con il significato di ottenibile comodamente.
Tra le principali commodities alimentari odierne troviamo cereali e prodotti a base di cereali (come preparati dolci, prodotti per la prima infanzia, cereali da colazione), radici e tuberi (patate), colture zuccherine e dolcificanti (canna da zucchero e miele), legumi, frutta a guscio, semi oleaginosi e, a seguire, anche altre tra le principali produzioni agricole mondiali (inclusi i prodotti dell’allevamento) (1).
Le Commodities nate dal caso
Alcune di quelle che oggi definiamo Commodieties, sono nate in maniera casuale e inaspettata. Tra queste vale la pena ricordare i cornflakes, il grano arso pugliese, molti dei vini e dei formaggi italiani e diverse varietà di frutta e verdura (le quali tuttavia non verranno argomentate poiché originate spesso non a caso e con volontà di ibridazione per ottenere nuove cultivar più produttive, pertanto difficili da definire “inaspettate” se non per pochi casi come, ad esempio, la mela Ambrosia).
La nascita dei cornflakes
Correva l’anno 1894 e il medico quarantaduenne John Harvey Kellogg stava cercando di creare, presso il suo sanatorio a Battle Creek (Michigan), una nuova ricetta salutare in linea con la sua filosofia alimentare, secondo cui il più delle malattie manifestate dai suoi pazienti fosse dipendente da un’alimentazione incentrata sul consumo di carne anziché a base vegetale (2). Per caso, nella preparazione di un pane facilmente digeribile a base di grano, il dottor Kellogg si distrasse lasciando il composto ottenuto a indurire per tutta la notte. La mattina seguente, non volendo gettare quanto preparato, ebbe l’idea di creare una sfoglia, riscaldarla in forno e tagliarla in piccoli pezzi: così nacquero i Granose, la prima versione di cereali da colazione antenati dei cornflakes. Dopo il successo di questa scoperta, decise di sviluppare il prodotto a livello industriale con l’aiuto di suo fratello minore, l’imprenditore Will Keith Kellogg, sostituendo il grano con il mais e dando il via alla produzione dei più famosi cornflakes (3).
La ripresa del grano arso pugliese
Il grano arso nasce da una fortunata coincidenza verificatasi nel “Granaio d’Italia”, la Puglia. Un tempo, infatti, i latifondisti consentivano agli agricoltori di raccogliere ad uso personale solo il cosiddetto grène jàrse, ovvero i chicchi di grano duro rimasti a terra a seguito della mietitura e della bruciatura delle stoppe. Dopo diversi anni, questo antico sistema di sussistenza è stato riscoperto per caso e modificato nel rispetto delle normative di sicurezza alimentare (il grano soggetto a combustione non è salutare ed è stato sostituito con una fase di tostatura per emularne le caratteristiche sensoriali), originando così uno dei prodotti più particolari del Made in Italy.
Formaggi e vini italiani nati dalle dimenticanze
Il più noto formaggio nato per caso è sicuramente il gorgonzola. Sembra infatti che un mandriano del 900 d.C. circa, dopo essersi accorto delle muffe formatesi sul latte cagliato che aveva dimenticato per più giorni senza coperchio, per rimediare al danno, decise di coprire il tutto con altro latte cagliato sino ad ottenere quello che oggi è uno dei formaggi più apprezzati a livello mondiale. Storia affine e sempre legata all’aiuto offerto dai microorganismi come muffe e lieviti l’hanno anche il formaggio ‘mbriago e alcuni vini, tra cui l’Amarone e i vini muffati dei Castelli romani.